Quando si pensa che qualcuno ci abbia offeso, è bene cercare di avere con
lui, o con lei, una franca spiegazione, sfogare apertamente il nostro
risentimento e poi non pensarci più. Questa è la linea di condotta che Dorcas
Gustine ha sempre seguito, anche se non tutti i compaesani mostravano di
apprezzare la schiettezza del suo linguaggio. Covare il rancore, infatti, ci
dice Gustine, e quindi il poeta, avvelena l’animo e lo immeschinisce; ed egli ha
preferito sentirsi il cuore leggero, senza curarsi delle critiche degli
ipocriti. Il poeta è Edgar Lee Masters, la poesia è “Dorcas Gustine”, dalla
raccolta “Antologia di Spoon River”
DORCAS GUSTINE
Non ero amato da quelli del villaggio,
ma tutto perché non avevo peli sulla lingua,
e affrontavo chi m'insultava
con una protesta diretta, senza
nascondere o nutrire
segreti rancori o rammarichi.
È molto lodato il gesto di quel ragazzo
spartano,
che nascose il lupo sotto il mantello,
e si lasciò divorare, senza un lamento.
È più coraggioso, credo, strapparsi
il lupo di dosso
e combatterlo apertamente, magari
per strada,
tra polvere e urla di dolore.
La lingua sarà forse un organo ribellema
il silenzio avvelena l'anima.
Mi biasimi chi vuole-io sono contento.
Edgar Lee Masters