In un libro di racconti, “Il sogno e l’approdo”, leggiamo questa splendida poesia. Ne fu autrice Lalla Aisha al-Mannubiyya, santa patrona di Tunisi, morta nel 1257. Una donna coraggiosa, capace, per i tempi, di scelte libere e controcorrente, quale fu il rifiuto di un matrimonio imposto, si dedicò ala scienza, alla scrittura, alla meditazione mistica, inserendosi nella tradizione sufi dell’Islam. In questo componimento, la poeta mistica si esprime in tutta la gioia e la profondità del rapporto con Dio, senza mediazioni o eredità a cui far riferimento, in una splendida e solitaria verticalità.
NON SONO L’EREDE DI NESSUN ORDINE
“Sono l’eletta di Dio
Dio mi ha dato la bellezza,
mi ha sostenuta e mi ha soddisfatta
Dio mi ha eletta Perla dei santi
e Polo di santità
Non sono l’erede di nessun Ordine
Solo da Dio sono osservata
e solo da Lui
Ho ricevuto l’iniziazione
Dalla Santa Maria ho ereditato
le qualità
[…]
Sono la Barca dei viaggiatori
Sono la Stella che orna la luna
Sono la Santa venerata dagli uomini”
Lalla Aisha al-Mannubiyya
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