sabato 17 marzo 2012

Elio Pagliarani -la Ragazza Carla

Non era un poeta laureato, per dirla con Montale. Elio Pagliarani, morto pochi giorni fa, era uno sperimentatore curioso delle nuove forme di espressione e della realtà della vita, del lavoro, dell’amore. Vicino alla Neoavanguardia, compreso nell’antologia dei Novissimi, collaboratore del Gruppo 63, Pagliarani cantava l’«epica quotidiana », il coraggio necessario a vivere tutti i giorni, quello che cerca la “ragazza Carla”, dal titolo di una delle sue opere più famose; come egli stesso scrisse nell’epigrafe al poemetto, «un amico psichiatra mi riferisce di una giovane donna impiegata tanto poco allenata alle domeniche cittadine che, spesso, il sabato, si prende un sonnifero, opportunamente dosato, che la faccia dormire fino al lunedì”. Ebbe rapporti con Fortini, Solmi, Barthes, Pasolini: il tutto, in un “lucido smagato rapporto col presente».



Di là dal ponte della ferrovia
una traversa di viale Ripamonti

c'è la casa di Carla, di sua madre, e di Angelo e Nerina.
Il ponte sta lì buono e sotto passano
treni carri vagoni frenatori e mandrie dei macelli
e sopra passa il tram, la filovia di fianco,
la gente che cammina
i camion della frutta di Romagna.
..............Chi c'è nato vicino a questi posti
..............non gli passa neppure per la mente
..............come è utile averci un'abitudine
.......................Le abitudini si fanno con la pelle
.......................così tutti ce l'hanno se hanno pelle
Ma c'è il momento che l'abitudine non tiene
chissà che cosa insiste nel circuito
.............................................o fa contatto
...........................................................o prende la tangente
allora la burrasca
................................periferica, di terra,
il ponte se lo copre e spazza e qualcheduno
può cascar sotto
e i film che Carla non li può soffrire
un film di Jean Gabin può dire il vero
è forse il fischio e nebbia o il disperato
stridere di ferrame o il tuo cuore sorpreso, spaventato
il cuore impreparato, per esempio, a due mani
che piombano sul petto
............................Solo pudore non è che la fa andare
............................fuggitiva nei boschi di cemento
............................o il contagio spinoso della mano […].
Elio Pagliarani

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