Poiché c’è bisogno di amore, chiudiamo l’anno 2011, che tanti affanni ha portato con sé, dedicandovi una poesia tra le più belle di Pablo Neruda. Grande poeta cileno, Neruda (il cui vero nome era Neftalì Ricardo Reyes) fu diplomatico, uomo politico, esiliato, premio Nobel nel 1971 per la letteratura. Morì nel 1973, a Santiago del Chile, subito dopo il colpo di Stato fascista del generale Augusto Pinochet.
TI RICORDO COME ERI
(Venti poesie d'amore...,VI)
Ti ricordo come eri nell'ultimo autunno.
Eri il berretto grigio e il cuore in calma.
Nei tuoi occhi lottavano le fiamme del crepuscolo.
E le foglie cadevano nell'acqua della tua anima.
Stretta alle mie braccia come un rampicante,
le foglie raccoglievano la tua voce lenta e in calma.
Fuoco di stupore in cui la mia sete ardeva.
Dolce giaciglio azzurro attorto alla mia anima.
Sento viaggiare i tuoi occhi ed è distante l'autunno:
berretto grigio, voce d'uccello e cuore di casa
verso cui emigravano i miei profondi aneliti
e cadevano i miei baci allegri come brage.
Cielo da un naviglio. Campo dalle colline:
il tuo ricordo è di luce, di fumo, di stagno in calma!
Oltre i tuoi occhi ardevano i crepuscoli.
Foglie secche d'autunno giravano nella tua anima.
Pablo Neruda
Quant'è bella!
RispondiEliminaStupenda poesia .
RispondiEliminaStupenda poesia .
RispondiEliminaMi sembra di fare parte della poesia stessa
RispondiElimina